Fondazione Nazionale di Ricerca dei Commercialisti

CONVEGNO DI STUDI - Professioni e società: il rischio penale nelle professioni liberali

Roma, Hotel Parco dei Principi.

Venerdì 14 febbraio 2014.

Presentazione.

Nei sistemi giuridici moderni una regola di efficienza e giustizia dell’organizzazione giurisdizionale tende - in misura sempre più significativa - a declinare il coinvolgimento dell’esercente attività professionali nella responsabilità penale derivante da fatti o atti connessi con l’esercizio dell’attività medesima.

Se da un lato la rilevanza sociale delle professioni “liberali” tradizionali (e non solo) spiega l’intervento della Legge a disciplinare gli Statuti di quei professionisti; se, ancora sotto questo profilo, la disposizione dell’articolo 348 c.p. protegge l’interesse pubblico ed indisponibile a che le attività professionali siano esercitate da soggetti in inequivoco possesso di speciali requisiti di idoneità, capacità, deontologia e tecnica “scientifica”, con ciò assicurando standard minimi di prestazioni a garanzia dei cittadini; d’altra parte, risulta, parimenti, interesse dello Stato (efficiente) e dei cittadini (tutti) assicurarsi che quelle attività siano svolte nel rispetto di uno specifico perimetro al di la del quale la perizia tecnica sconfini in abuso, o, di evitare che il supino e formale rispetto di un protocollo degeneri in negligenza colposa (nella migliore delle ipotesi) ove non addirittura in dolo o dolo specifico.

Un sistema efficiente e moderno bilancia quegli interessi evitandone il contrasto attraverso il ricorso, innanzitutto, al sistema del valore giuridico della deontologia come prodromo del codice di “autoregolamento” diretto a contrastare se non la produzione, almeno la proliferazione delle criticità consegnando alla società la figura di un professionista qualificato in termini di garanzia di “autodisciplina”, che in sé abbia gli strumenti di prevenzione dell’abuso.

Per la prima volta le Professioni si confrontano tra loro, con la Magistratura, con la Politica e con esponenti del mondo giornalistico per tentare di restituire un perimetro di certezza a vicende cui lacunosità e genericità lungi dal porsi come pretestuose necessità corporative rappresentano un grave vulnus del mercato dei servizi e dell’economia globale che intorno ad esso ruota.

(scarica il programma completo nell'allegato qui sotto)

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