Mentre
 si riaccende la sfida europea fra stati del nord e stati del sud sulla 
successione di Mario Centeno alla guida dell'Eurogruppo,
 in queste settimane la Commissione ha avviato alcune importanti 
iniziative. Tra queste, la proposta di modifica del bilancio UE 2020 per
 destinare già da quest'anno 11,5 miliardi di euro per il rilancio 
economico soprattutto nei paesi più colpiti, l'avvio
 di nuove consultazioni con le parti sociali sulle modalità per 
garantire salari minimi equi a tutti i lavoratori europei e l'annuncio 
del
progetto per il Solvency Support Instrument, un nuovo strumento che soddisferà le esigenze di ricapitalizzazione
 delle imprese europee in salute, ma a rischio per 
le gravi difficoltà di solvibilità dovute alla crisi.
La
 Banca Centrale Europea ha quasi raddoppiato la dotazione del PEPP con 
altri 600 miliardi e una proroga fino a giugno 2021. Il piano
 pandemico di acquisto titoli arriva così a 1.350 miliardi che 
serviranno a sostenere la ripresa e a garantire migliori condizioni di 
finanziamento per l'economia reale, ma anche per le imprese e le 
famiglie.
Prospettive
 globali estremamente incerte quelle delineate nel nuovo rapporto OCSE 
sulle previsioni di crescita, che prevedono per l'Italia
 una caduta del PIL fino al -14% nello scenario di una nuova ondata di 
contagi e conseguenti nuove chiusure, e una contrazione dell'11,3% nel 
caso in cui un nuovo
lockdown non fosse necessario. Sulla stessa linea le recenti 
previsioni rese note dalla Banca mondiale che vedono un PIL in calo nel 
90% dei paesi e il rischio di estrema povertà per milioni di persone in 
tutto il mondo. 
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