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Tramonto o eclisse del contraddittorio procedimentale?

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di Alessandro Riccioni.

La recentissima sentenza n. 24823 del 9/12/2015 emessa dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, ha stabilito che in base al diritto italiano l’avviso di accertamento, in assenza di specifica precisione, non deve essere preceduto da una fase di contraddittorio. Viceversa, in tema di tributi “armonizzati”, avendo luogo la diretta applicazione del diritto dell’Unione, la violazione dell’obbligo del contraddittorio endoprocedimentale, da parte dell’Amministrazione, comporta in ogni caso, anche in campo tributario, l’invalidità dell’atto, purchè il contribuente assolva l’onere di enunciare in concreto, e non in modo puramente pretestuoso, le ragioni che avrebbe potuto far valere, qualora il contraddittorio fosse stato tempestivamente attivato. 

La FNC fornisce un’esegesi della sentenza affrontandone le criticità di sistema e le conseguenze concrete per la redazione dei ricorsi tributari da parte dei professionisti.


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